Cronache di nevoso 1261
Candia,
Venalia
ottavo giorno della seconda
decade di nevoso
1261
Il Gran Banchetto di Candia
Per 12 lunghi, estenuanti, mesi le Terre Spezzate avevano lottato e sofferto.
La guerra, la fame, l'oppressione, la difficile ricostruzione si erano dolorosamente susseguite senza lasciare tregua al popolo e ammassando sulle spalle di principi e
nobili signori fardelli sempre più gravosi. L'estate dai frutti d'oro aveva lasciato il Regno senza un sovrano e le genti con l'incombenza di sacrifici e la promessa di un futuro incerto.
Nella
Fortezza dei Flutti, il cuore stesso del Regno, il
Trono del Sole continuava ad ergersi maestoso, ma vuoto.
Eppure in ogni bettola, da
Candia a
Portoferro, i pochi soldi risparmiati finivano in litigiose scommesse su quale principesco deretano avrebbe occupato lo scranno regale, e quanto presto.
Venti di guerra spazzavano le Terre Spezzate nell'inverno insolitamente mite del
1261, come se le stagioni, o
gli Dèi, avessero infine concesso un po' di sollievo alle genti; o magari come se l’invisibile mano divina affrettasse l’inevitabile conflitto alle porte.
Nel mese di nevoso del 1261, complici il bonario ed inconsueto tepore invernale e la ben nota astuzia del Barone
Eumeo Pelagi,
Candia l’invitta,
terza città delle Terre Spezzate, era ricolma di mercanti e viaggiatori e si preparava a grandi festeggiamenti!
Il potente Barone aveva fatto recapitare inviti a principi, nobili e potenti in tutte le Terre Spezzate affinché presenziassero al suo sontuoso banchetto e ascoltassero gli importanti annunci che aveva da fare. Il peso politico del Barone Pelagi o forse la curiosità di conoscere le sue ambizioni non fecero tardare le risposte di ogni corte. Tutti i Principi delle Terre Spezzate avrebbero presenziato!
La città, addobbata a festa, era gremita di mercenari della Compagnia dei
Draghi di Ferro pronti a festeggiare il Capitano
Bartolomeo e il buon Barone Pelagi, che aveva concesso loro la storica Fortezza sul golfo che per anni era stata la sede degli Scudi d’Argento.
Ai bravi cittadini locali e ai molti stranieri in visita non poteva però sfuggire che anche un altro magnifico palazzo della città era addobbato a festa. La sede cittadina de
La Spina , storica scuola di magia venale, era infatti stata agghindata con centinaia di stendardi recanti le insegne dei Galatei e una targa in pietra faceva bella mostra sopra al portone con sopra incise le parole: "
Circolo Ermetico di Candia "
Riassunto di quanto accadde
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Ritratti e disegni - 1 - 2 - 3
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